Dermatologia
- Ortopedica:
Il Piede
alla radice della salute
Il piede rispecchia la vita che è trascorsa, l’utilizzo che ne è stato fatto, lo stato di salute attuale.
Un'accurata valutazione del nostro piede può indicare innumerevoli informazioni sullo stato di salute . La temperatura, il colore, la larghezza, la forma, il volume, le callosità , la qualità delle unghie, la forza , la mobilità. Una valutazione accurata può anche indicare lo stato generale di tutto il corpo.
Nell’anziano,
valutando la modalità del cammino, bisogna prestare particolare attenzione
alle misure di prevenzione delle cadute, un rischio spesso sottovalutato
ma direttamente causato dalla tipologia del piede.
Anzitutto una premessa
sulle caratteristiche del movimento in età avanzata.
Va sottolineato come sia difficile circoscrivere una categoria che comprende i
"biologicamente anziani". La variabilità individuale è grandissima,
e dobbiamo ammettere che non esiste nessun marcatore che indichi quando una
persona diventa anziana.
Come è noto, l'invecchiamento è un processo graduale che ha inizio con il
concepimento, e i suoi ritmi sono molto diversi da individuo a individuo.
E' d'altra parte
indubbio che, con il passare degli anni, avvengono lente modificazioni a livello
di tutti i tessuti, organi e apparati interessati al controllo e nell'esecuzione
del movimento, per cui il massimo delle prestazioni motorie può essere
localizzato intorno ai venti - trenta anni, mentre a livello funzionale
l'esperienza può supplire per molto tempo all'inevitabile decadimento.
Il movimento, per
essere ottimale, richiede capacità di forza, di resistenza, di velocità, di
coordinazione, di equilibrio, che risentono necessariamente di questo regresso,
al quale sono interessati anche gli organi locomotori: l'osso, che si riduce di
densità e diventa meno resistente allo stress, le articolazioni, soprattutto
con i danni alle cartilagini, la ridotta tolleranza al carico e i conseguenti
fenomeni artrosici, i tendini e i legamenti, di cui si riduce la resistenza alle
deformazioni.
Ma i danni più
evidenti si notano a livello del muscolo. Le fibre muscolari, osservandone la
superficie di sezione, la lunghezza e l'elasticità: possono mostrare una
ipotrofia che non è giustificata dal solo disuso.
Si ha così una netta e
progressiva riduzione della forza, sia volontaria che indotta elettricamente,
della velocità di contrazione e di quella di rilasciamento.
Il sistema nervoso
viene interessato nella sua componente periferica, con una lieve perdita della
sensibilità .
Anche l'equilibrio diviene più difficile.
Nel sistema nervoso centrale i fenomeni degenerativi finiscono con il prevalere sui pur presenti tentativi di rigenerazione compensativi: solo l'utilizzazione di nuove strategie può compensare per molto tempo i deficit che ne derivano.
L'insieme di queste lente modificazioni nella persona sana, si fa risentire
naturalmente anche sulla deambulazione. I difetti che compaiono con maggior
frequenza, e tendono a peggiorare con gli anni, sono una riduzione della velocità
media del cammino libero, dovuta prevalentemente a un accorciamento del passo,
una maggior durata percentuale della fase di appoggio e di quella di doppio
appoggio, una riduzione dell'ampiezza dei movimenti articolari, specie all'anca,
un aumento della larghezza del passo.
Ne deriva di conseguenza una graduale insicurezza di deambulazione statica e
dinamica.
Le alterazioni del
cammino sono tra i fattori che possono portare alle cadute e, in percentuale non
trascurabile, in particolare del collo del femore, ma anche del polso e delle
vertebre.
Le casistiche dei paesi europei
registrano una incidenza di fratture
da caduta intorno allo 0,8 per mille all'anno.
Tra i fattori
caratteristici alla caduta, con il rischio per le fratture, si elencano le
alterazioni ortopediche dell'arto inferiore, e in particolare del ginocchio e
del piede, l'ipostenia muscolare, il ridotto controllo dell'equilibrio, la
riduzione della vista, le alterazioni del cammino, e ulteriori quadri
patologici.
Ma sono importanti
anche i fattori legati all'ambiente, a partire da una sua eventuale non
familiarità: l'illuminazione insufficiente, gli accessi difficili a
interruttori e serrature, la presenza sul terreno di tappeti o fili, i mobili
instabili, la sedia e il letto troppo bassi, il terreno sdrucciolevole.
Le calzature adatte al
proprio piede, con rinforzi per sostenere la caviglia, una suola anti sdrucciolo
con allacciatura stringata, aumentano la sicurezza negli spostamenti quotidiani
riducendo al minimo le cadute.
Un inserto plantare
anatomico su misura aumenta la superficie d’appoggio corregge eventuali
deviazioni statiche migliorando la stabilità.
Nei soggetti presso i
quali sono presenti medie o forti
callosità, dovute ad un cattivo appoggio e causato da piccole o grandi
deformazioni, il plantare aiuta a
ridurre i problemi dermatologici e a diminuire i dolori presenti da essi
causati.
Particolare attenzione
deve essere data nelle scelte di una calzatura appropriata all’ambiente in cui
si cammina.
Evitare di portare
scarpe non adatte alla tipologia del terreno o allo sforzo da eseguire.
Ulteriori suggerimenti
per le persone anziane sane e attive: una attività fisica moderata ma costante
(particolarmente indicato il cammino), e un controllo dei fattori ambientali e
dell'abbigliamento.
Nei soggetti attivi ma fragili, è opportuno contenere l'attività fisica,
evitando in ogni modo l'immobilizzazione prolungata. Sono indicati esercizi di
mobilizzazione e di recupero di forza e resistenza muscolare.
Nei soggetti fragili e non attivi, invece, va incentivata una adeguata motilità
(trasferimenti, cammino, scale, raccogliere oggetti da terra).
La prevenzione della
salute del piede é garanzia di una sicura migliore qualità di vita.
Massimo Tulipani
© M. Tulipani, SpazioSalute, pubblicato ottobre 2003, aggiornato il 19.07.2005 16:37:51