Androstudio.ch: Criptorchidismo (o criptorchismo)
Con il termine di criptorchidismo ci si riferisce all’assenza di uno o di entrambi i testicoli nello scroto. Più propriamente si parla di retenzione testicolare quando i testicoli sono localizzati in una delle regioni percorse normalmente nella loro "discesa" nello scroto, e di ectopia testicolare quando invece si arrestano in un punto al di fuori del tragitto della loro “migrazione”. La “discesa” dei testicoli si realizza nel giro di sei-sette mesi nel corso della gravidanza, a partire dalla sesta settimana circa per terminare talvolta nei primi mesi dopo la nascita. Il criptorchidismo è l’alterazione più frequente dello sviluppo sessuale maschile con un’incidenza del 3% nei nati a termine e del 30% dei prematuri, mentre al termine del primo anno di vita questa percentuale scende all’1% e alla pubertà si riduce allo 0.6-0.7%.
Nella discesa dei testicoli si riconosce un primo periodo, intorno al sesto mese, in cui la gonade si porta dalla sua sede originaria, sopra il rene, all’anello inguinale. Il secondo periodo si situa tra il sesto ed il settimo mese in cui il testicolo attraversa il canale inguinale e, infine, un’ultima fase, tra l’ottavo ed il nono mese, in cui il testicolo raggiunge lo scroto. Attualmente si ritiene che il criptorchidismo possa essere sostenuto da diverse cause. Abbastanza note sono quelle anatomiche rappresentate principalmente dalla brevità congenita dell’arteria spermatica, dall’inserzione anomala del gubernaculum testis, dall’agenesia dell’orifizio inguinale e da un’insufficiente pressione intraddominale del feto. Nella maggior parte dei casi peraltro si ritiene che il criptorchidismo si presenti in soggetti affetti da disgenesia gonadica. In molti testicoli criptorchidi infatti si rilevano lesioni istologiche già alla nascita, suggerendo che l’anomalia è intrinseca al testicolo piuttosto che essere secondaria alla sua localizzazione anomala.
Dal punto di vista clinico il criptorchidismo va differenziato da condizioni quali la già citata ectopia testicolare (femorale, sovrapubica, perineale e peniena), situazioni parafisiologiche quale il testicolo retrattile nonché la disgenesia gonadica e la sindrome da involuzione testicolare. A tal fine si dovranno eseguire un test all’hCG ed una indagine ecografica.
Da un punto di vista istologico il testicolo criptorchide presenta alterazioni quantitative degli spermatogoni, una riduzione progressiva del diametro tubulare medio, alterazioni maturative delle cellule del Sertoli, modificazioni fibrotiche dello spazio peritubulare e alterazioni delle cellule di Leydig nei casi più avanzati di atrofia testicolare.
Le complicanze principali del criptorchidismo sono rappresentate dalla sterilità e dalla possibile degenerazione neoplastica del testicolo: è quindi indispensabile correggere l’alterazione il più presto possibile.
© Dr. S. Gilardi, A. Fabbrini, V. Santiemma; Andrologia, seconda edizione, aggiornato il 08.02.2009 12:49:49