Androstudio.ch: Diabete e andrologia
L'andrologia - Quando consultare l'andrologo - Chirurgia andrologica - Diabete e andrologia
Il
diabete mellito soprattutto nella forma non insulino-dipendente, o tipo II, è una
patologia metabolica cronica che interessa una popolazione di età relativamente
adulta.
E’ altresì importante considerare che il diabete di tipo I o insulino-dipendente può insorgere tipicamente in età piuttosto precoce (quella puberale) e che un elevato numero di soggetti maschi ne può risultare affetto nel periodo della fertilità.
E’ ben
conosciuto come soprattutto a causa della neuropatia diabetica una discreta
percentuale di pazienti diabetici possa soffrire di disturbi andrologici quali
l’impotenza di erezione e l’eiaculazione retrograda.
L’andrologo
che deve valutare la fertilità di un soggetto maschio affetto da diabete
mellito deve avvalersi degli stessi criteri diagnostici impiegati abitualmente nello studio dell’infertilità maschile;
dovrà ad esempio accertare l’eventuale presenza di altri fattori quali il criptorchidismo, il
varicocele, ecc., che possono essere cofattori nel
determinismo di un’alterata spermatogenesi.
All’anamnesi
è utile individuare la presenza di patologie, pregresse o attuali, che possano
essere causa di alterazione della spermatogenesi, come il criptorchidismo, la
parotite epidemica (o virale, o altresì chiamata orecchioni) complicata da orchite, i
traumi e la chirurgia testicolare e
inguinale.
Particolare
attenzione andrà posta a quei particolari agenti nocivi che più spesso colpiscono i
soggetti diabetici:
1)
le
infezione genito-urinarie, comprese quelle da chlamydia e da mycoplasmi,
talvolta recidivanti in quanto facilitate dall’associazione tra alterata
immunità tissutale e umorale e la microangiopatia diabetica (responsabile di un
alterato trofismo tissutale) ed anche la neuropatia diabetica (fattore
predisponente la stasi urinaria);
2)
Le
manifestazioni cliniche della microangiopatia (disturbi visivi, cutanei,
insufficienza renale,...), la cui presenza potrebbe indicare uno stato avanzato
di patologia tissutale conseguente alla patologia metabolica con interessamento
del micorcircolo di tutti gli organi e pertanto anche dei didimi;
3)
La
neuropatia (parestesie, disturbi gastro-enterici, genitourinari,...), a cui
spesso può accompagnarsi la presenza di alterazioni dello spermiogramma;
4)
La
qualità e le caratteristiche del rapporto sessuale, con particolare attenzione
per:
libido
(desiderio
o attrazione sessuale). Se alterata, può essere espressione di patologie dell’asse
ipotalamo-ipofisi-testicolo;
l’erezione
(compromessa nel paziente diabetico in circa il 50% dei casi);
l’eiaculazione (che, a causa della neuropatia autonomica, può essere di tipo retrogrado fino alla “dry-ejaculation”).
Parlare
di terapia medica dell’infertilità maschile rappresenta da sempre un
arduo problema, in quanto nella maggior parte dei casi andiamo a correggere e
compensare anomalie seminali, senza una chiara conoscenza causale dei fattori
nocivi alla base della patologia. E'
ancor più difficile
allorquando dobbiamo rivolgere la nostra attenzione ad una popolazione di
pazienti affetti da diabete ed infertilità, cercandone possibili correlazioni
causali.
Diventa
pertanto fondamentale, come negli altri campi della medicina moderna, il concetto di prevenzione,
supportato da una diagnosi precoce della malattia diabetica.
Appare evidente come un compenso metabolico, soprattutto in un diabete
insorto in età giovanile, rappresenti la prima garanzia del controllo di una
malattia multiorganico come il diabete. E’
quindi raccomandabile una precoce ricerca del danno seminale, ammesso che esso
sia riconducibile alla malattia diabete, ed una riduzione delle complicanze
diabetologiche.
E’
pertanto auspicabile che questi pazienti infertili vengano valutati per
specifiche anomalie prima di iniziare una qualsiasi forma di terapia aspecifica.
Il trattamento medicamentoso di una infertilità maschile prevede essenzialmente tre gruppi di sostanze ormonali: antiestrogeni (Tamoxifen), gonadotropine e androgeni. A questa classe terapeutica va aggiunta la varietà di terapie non ormonali (antiossidanti, fluidificanti, ecc.).
© Dr. S. Gilardi, Diabete e andrologia, gruppo italiano di studio sull'impotenza, aggiornato il 08.02.2009 12:49:48