Dermatologia: Acne

Annessi: Acne - Calvizie - Iperidrosi - Ipertricosi - Irsutismo

Patogenesi - Quadro clinico - Terapie - Cicatrici - Valutazione

Patogenesi

L’acne è un’affezione infiammatoria genetica dei follicoli piliferi e delle ghiandole sebacee. Durante la pubertà assistiamo ad un’aumentata produzione di sebo sotto l’influenza degli ormoni androgeni (testosterone/gonadi, androstendione/surrenali) che associate a disturbi follicolari della cheratinizzazione causa una ritenzione di sebo e la formazione di comedoni aperti e chiusi.

La trasformazione di questi comedoni in lesioni infiammatorie è dovuta – direttamente o indirettamente – alla loro colonizzazione da parte del bacillo anaerobico propionibacterium acnes. Quest’ultimo libera degli enzimi (lipasi del propibacterium acnes) dei mediatori dell’infiammazione e delle sostanze cosiddette chemiotattiche, responsabili della confluenza nel luogo del follicolo di cellule caratteristiche dell’infiammazione.

Secondo i recenti dati il sistema immunologico sarebbe pure implicato nello sviluppo delle lesioni dell’acne, sia infiammatoria che non infiammatoria.

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Quadro clinico

L’acne è una malattia molto frequente che inizia il più sovente alla pubertà e può durare per numerosi anni; nella maggioranza dei casi guarisce spontaneamente. A seconda del grado di severità, l’acne può provocare delle cicatrici che a loro volta possono costituire un problema non minore sul piano psico-sociale visto che sono anche difficilmente curabili.

L’acne è caratterizzata da un polimorfismo che raggruppa diversi tipi di lesioni (comedoni, papule, pustole, cisti, cicatrici). Per precisare la diagnosi è indispensabile identificare il quadro clinico caratteristico e di stabilire il suo grado di gravità. La diagnosi differenziale deve prendere in considerazione la rosacea, la dermatite periorale, diverse forme di follicolite, l’acne occlusiva da contatto, l’esantema acneiforme, la sebocistomatosi, l’idrosadenite (malattia di Verneuil) e l’acne escoriata.

Prima di abbozzare uno schema terapeutico è determinante stabilire il grado di gravità dell’acne, di accertarsi sugli antecedenti famigliari e, in particolare, per le donne che mostrano un’acne dopo la pubertà, di stabilire una precisa anamnesi ginecologica. Bisognerà inoltre ricercare minuziosamente la presenza di eventuali effetti esogeni nocivi (per es: esposizione professionale a sostanze oleose o assunzione di farmaci, etc…) che possono provocare un’aggravazione dell’acne stessa. Pure una valutazione psico-sociale individuale può essere importante per capire e risolvere l’acne in determinati casi.

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Possibilità terapeutiche

La terapia dell’acne ha come scopo quello di guarire le lesioni prima che si formino delle cicatrici e di ridurre l’impatto psico-sociale della malattia. Le nostre conoscenze attuali sulla patogenesi dell’acne costituiscono la base essenziale per stabilire una terapia razionale.

Le misure terapeutiche possono essere applicate localmente o per via orale; possono essere messe in atto anche in maniera sequenziale in funzione della severità dell’affezione e della risposta del paziente alla terapia. È essenziale per questo aspetto tenere in considerazione il tempo necessario dei farmaci per esplicare la loro azione.

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Terapia locale

In caso di terapia locale bisogna attendersi ad un risultato non prima di quattro settimane dall’inizio della terapia stessa. Quali prodotti per la terapia locale ricordiamo i retinoidi, gli antibiotici, il perossido di benzoile e l’acido azelaico.

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Terapie associate

I prodotti anti-acne ad applicazione locale non hanno un’efficacia sebosoppressiva. Per questa ragione sono meno efficaci dell’isotretinoina per via orale. Quando si deve scegliere una terapia anti-acne di tipo locale, val la pena dare la preferenza ad una terapia associata così che si possono prendere in considerazione diversi modi di azione anti-acne contemporaneamente. Ricordiamo che i retinoidi sono fondamentali nella terapia dell’acne. Per questo spesso si privilegia la terapia perorale alfine di permettere una terapia locale con antibiotici e perossido di benzoile.

Estrazione dei comedoni e misure estetiche

L’estrazione di comedoni effettuata nell’ambito della cosiddetta “dermocosmetologia” ha uno scopo estetico, ma non influenza l’evoluzione dell’acne e dev’essere perciò considerato un intervento d’ordine estetico. Questo intervento può essere fatto tramite elettrocauterizzazione ad alta frequenza, ciò che permette di preservare la zona trattata circostante dal grande calore che la tecnica provoca o con una micro-incisione con punta di bisturi. Questa terapia è particolarmente indicata in caso di comedoni e di lesioni cistiche che non rispondono bene alla terapia con isotretinoina sistemica.

Fototerapia

L’effetto benefico del sole sull’acne ha stimolato lo sviluppo di apparecchiature di fototerapia tramite luce blu. I risultati sono ancora provvisori, costosi e al momento non sono da considerarsi preconizzabili. La stessa cosa dicasi per la cosiddetta fototerapia dinamica.

Corticosteroidi intralesionali

Nelle situazioni di importante reazione infiammatoria, di tipo cistico, è sicuramente indicata l’amministrazione di piccole dosi di un derivato steroide a liberazione ritardata, nella lesione stessa.

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Terapie generali (o sistemiche o per orali)

Viene presa in considerazione in caso di acne moderatamente severa o grave. Per acne grave s’intende pure quella forma di acne che pesa psicologicamente sul paziente. Attualmente abbiamo a disposizione: antibiotici, isotretinoina e, per le ragazze, la terapia ormonale anti-androgena.

Antibiotici per via orale
La scelta di sostanze è fatta in funzione della buona risposta dell’antibiotico al propionibacterium acnes e in funzione anche della buona tolleranza mostrata dal farmaco. L’effetto si manifesterà dopo un mese dall’inizio della cura. L’esperienza clinica ci insegna che una tale terapia è indispensabile a lungo termine (3-6 mesi). Questo lasso di tempo può tuttavia portare con sé uno sviluppo di resistenza del germe all’antibiotico stesso. Per questo conviene associare sistematicamente questi antibiotici presi per via orale a terapia locale (con retinoidi a scopo comedolitico e col perossido di benzoile a scopo battericida).

Isotretinoina sistemica
Il solo farmaco che possa agire sistematicamente su tutti i fattori eziologici dell’acne. Riduce notevolmente la secrezione di sebo, riduce lo sviluppo dei comedoni e la colonizzazione da parte del germe propioni acnes.

Attualmente si è dimostrato che l’isotretinoina produce cinque metaboliti importanti che hanno un ruolo determinante nell’azione terapeutica del farmaco e degli effetti indesiderabili del farmaco stesso.

Da notare che esistono dei generici dell’isotretinoina che sono a disposizione dal settembre 2002.

L’isotretinoina e i suoi generici dovrebbero essere prescritti unicamente da medici che hanno l’esperienza con tale farmaco (di preferenza dermatologi). In effetti, bisogna conoscere perfettamente i dosaggi da individualizzare e gli effetti secondari possibili che sono comunque tutti ben misurabili e reversibili.

L’indicazione è rappresentata essenzialmente dall’acne nodulo-cistica, così pure dalle forme d’acne che tendono subito a formare delle cicatrici. Si propende pure ad utilizzare questi farmaci quando la predisposizione famigliare all’acne grave è presente.

La posologia varia da 0,2 a 1mg/kg di peso corporeo al giorno. La dose totale di isotretinoina è raccomandata per ciclo terapeutico tra i 100 e i 150 mg/kg, ciò che permette di ridurre al minimo il rischio di recidive. Sembra che delle posologie superiori ai 150 mg/kg non diano ulteriori vantaggi terapeutici. Ricordiamo che in caso di recidiva si può senza problemi effettuare una seconda cura con gli stessi prodotti.

È necessario procedere a dei controlli sistematici della funzione epatica e del valore sanguineo dei lipidi durante queste cure.

L’isotretinoina è teratogena in quanto passa la barriera foto-placentare. L’informazione su questo possibile effetto secondario è ovviamente obbligatorio per tutte le donne alfine che sappiano della necessità di un’eventuale contraccezione efficace almeno un mese prima dell’inizio della terapia, durante tutto il periodo della durata della stessa e così pure durante tutto il ciclo completo che seguirà il ciclo mestruale completo che seguirà l’arresto della terapia.

Da notare che l’isotretinoina non influenza la spermatogenesi e dunque non è teratogeno per l’uomo.

Gli effetti secondari sono generalmente prevedibili e molto ben conosciuti dallo specialista che può dunque prendere già le misure preventive e terapeutiche che si impongono (emollienti per le mucose delle labbra, utilizzazione di saponi senza alcali per le mani e gli avambracci, etc…).

È possibile che vi sia un’aggravazione dell’acne nel primo stadio della terapia (valutata nel 6% dei casi). Questa sarà solo transitoria e verrà appositamente tenuta in dovuta considerazione dal medico.

Ricordiamo inoltre che l’isotretinoina può produrre un aumento benigno della pressione intracranica. Questa è indotta generalmente da consumo contemporaneo di antibiotici del tipo tetracicline, fatto questo assolutamente sconsigliato. È noto che potrebbero esserci talvolta delle variazioni dell’umore (a tendenza depressiva).

Qualora questa si manifestasse, bisognerà allora sospendere l’utilizzo del farmaco e consigliare un sostegno psicoterapeutico al paziente. Non dimentichiamo che l’acne stessa esercita una pressione psichica negativa sul paziente stesso. In caso di guarigione assistiamo generalmente ad una migliore qualità di vita, ciò che influisce molto positivamente anche sullo stato psichico del paziente.

Ormonoterapia

È soprattutto indicata nelle donne sofferenti di acne che hanno una produzione eccessiva di ormoni androgeni (concomitante seborrea, eventualmente irsutismo e/o alopecia androgenetica). Sarà necessario investigare dal punto di vista diagnostico in maniera precisa la situazione ginecologica ormonale, magari con l’ausilio di un endocrinologo, prima di introdurre una terapia ormonale.

In caso di evoluzione particolarmente ribelle, bisognerà pensare anche alla rara possibilità di una sindrome androgenitale.

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Cicatrici

L’acne può facilmente provocare delle cicatrici. Possono essere rappresentate da minime depressioni epidermali, da cicatrici depresse importanti o da cheloidi.

Una terapia efficace (micro-escissione chirurgica, peeling chimico, dermabrasione tramite laser, estrazione tramite mini-punch di 2mm) è difficile, ma può essere valutata in quanto i risultati sono interessanti.

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Valutazioni globali

L’excursus sulle possibilità terapeutiche dell’acne qui raccolte è indicativo di quanto sia ampio l’arsenale terapeutico a nostra disposizione in caso di acne, fatto questo rassicurante, ma che mette in evidenza la necessità di consultare un dermatologo che abbia la facilità di adattare sistemi terapeutici personalizzati.

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© Dr. S. Gilardi, pubblicato il 30.01.2004, aggiornato  il 01.04.2006 07:26:34