Dermatologia: Radioterapia dermatologica a basso voltaggio

La radioterapia dermatologica a basso voltaggio è una delle prime terapie utilizzate in campo cutaneo per la cura dei tumori maligni della pelle. L’esperienza acquisita nel corso degli ultimi 50 anni ne ha standardizzato l’utilizzo, ottimalizzando gli schemi terapeutici per le varie indicazioni. Attualmente la radioterapia è un potente strumento che associa una facilità di esecuzione e un confort per il paziente – specialmente quello anziano spesso non ben disposto verso complicati interventi di chirurgia cutanea ricostruttiva – a ottimi risultati cosmetici.

La terapia si basa sulla selettiva sensibilità delle varie cellule ai raggi X applicati. Questa particolarità biologica permette la distruzione selettiva delle cellule tumorali da parte dei raggi, che risparmiano invece sensibilmente le cellule cutanee sane. Ne risulta la completa ma graduale e poco aggressiva distruzione del tumore; la pelle sana non traumatizzata conduce a una cicatrizzazione rispettosa delle strutture anatomiche che, nei casi più eclatanti, risulta pressoché invisibile.

L’applicazione viene effettuata mediante raggi X emessi con differenti tensioni (voltaggi), modulati attraverso speciali filtri e dosati in sedute, con una frequenza (1, massimo 2 volte alla settimana) a diretta dipendenza della natura biologica, della dimensione nonché dello spessore della lesione da trattare. È così possibile ottimalizzare l’applicazione dei raggi più o meno potenti e adattarla a ogni tipo di tumore e localizzazione.

La natura dei raggi emessi a basso voltaggio, che si contraddistinguono per una minimale penetrazione nei tessuti, consente di trattare i tumori cutanei risparmiando tutte le strutture sottogiacenti. L’esposizione di raggi dell’organismo risulta dunque essere estremamente ridotta, sicuramente inferiore a una normale radiografia del torace.

Prima di effettuare la radioterapia è necessario avere una esatta analisi istologica del tumore, in modo da determinarne la natura e la sua risposta alla terapia.

La zona da trattare viene delimitata da mascherine in piombo e il resto della cute schermato in maniera efficace. Le applicazioni durano pochi minuti e sono assolutamente indolori. Non è necessario effettuare alcuna analisi del sangue o assumere medicamenti. Tutte le terapie medicamentose in corso non devono essere interrotte poiché non vi è nessuna interferenza con i farmaci. Il trattamento è puramente locale.

Non esistono controindicazioni a parte una precedente radioterapia della stessa zona.

Le indicazioni sono rappresentate da tutti i tumori maligni cutanei di qualsiasi dimensione e localizzazione con alcune eccezioni dovute alla natura stessa del tumore. Sono proprio le localizzazioni più difficilmente accessibili alla terapia chirurgica che fanno della radioterapia il trattamento ideale: palpebre, naso, volto, orecchie, organi genitali, dita, ecc.

Chi approfitta particolarmente della radioterapia?

In particolar modo le persone anziane colpite da altre malattie, per esempio del sistema cardiovascolare, che non sopporterebbero una complicata operazione, coloro che prendono molti medicamenti e che sono anticoagulati. Spesso è l'alternativa terapeutica a chi ha una certa paura delle iniezioni, necessaria per l'anestesia dell'intervento chirurgico.

Tumori maligni e condizioni precancerotiche accessibili alla radioterapia (i più frequenti)

Inoltre è possibile la radioterapia per tumori benigni quali le cheloidi.  

Prevenire i cancri della pelle?

È pure possibile utilizzare le proprietà anti-infiammatorie dei raggi per curare determinate malattie infiammatorie recalcitranti ai trattamenti come la Idradenite suppurativa di Verneuil, la Psoriasi delle unghie e del cuoio capelluto, gli eczemi cronici ecc. Queste indicazioni devono però essere poste con estrema cautela e necessitano un’attenta valutazione dermatologica, poiché esistono altre modalità terapeutiche efficaci.

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© Dr. S. Gilardi & Dr. R. Torricelli, aggiornato  il 29.06.2005 23:22:31