Osteoporosi.ch - Clinica: Fratture dell'osteoporosi
Sintomi - Fratture - Conseguenze delle fratture
Polso (radio distale): è frequente e per lo più dovuta ad una caduta. Nella maggior parte dei casi può essere trattata conservativamente (gesso), talvolta necessita di un intervento chirurgico. Nella maggior parte dei casi si risolve senza conseguenze particolari. Si tratta spesso della prima frattura per cui è frequentemente sottovalutata, anche per il fatto che avviene solitamente in una fascia d’età piuttosto bassa (50-60 anni) ed in occasione di un trauma all’apparenza adeguato.
Colonna vertebrale: si tratta della frattura più frequente nelle donne, con incidenza stimata del 5% per un’età di 50-60 anni, del 10% per un’età di 60-70 anni, del 15-20% per un’età di 70-75 anni e del 25% per un’età di 75-80 anni. Si pensa che fino ad 1/3 delle fratture vertebrali nelle donne siano asintomatiche o associate a disturbi modesti e aspecifici. Esse concernono quasi esclusivamente la regione dorsale e lombare. Solitamente le fratture vertebrali comportano una deformazione a cuneo, ciò che provoca il tipico gibbo (cifosi) soprattutto se più vertebre sono coinvolte, il raccorciamento del tronco (“fenomeno dell’abete”) e uno sbilanciamento in avanti del tronco con conseguente instabilità alla stazione eretta e disturbi dell’equilibrio. Implicano tuttavia anche un diminuzione della funzione ventilatoria polmonare (riduzione stimata di quasi il 10% della capacità vitale per ogni frattura vertebrale) e una compressione dello spazio addominale con disturbi dispeptici, stitichezza ecc. La frattura vertebrale comporta un rischio di nuova frattura vertebrale del 10% nel primo anno (fino al 30-40% in di frattura vertebrale severa o più fratture vertebrali). Contrariamente alle fratture vertebrali traumatiche, quelle osteoporotiche non si accompagnano che molto raramente di complicazioni neurologiche e necessitano solo occasionalmente di interventi chirurgici stabilizzanti. La terapia rimane per lo più in ambito ambulatoriale e solo una parte relativamente modesta di pazienti necessita un’ospedalizzazione.
Anca (femore prossimale): è la frattura più grave e dalle maggiori conseguenze. È la tipica frattura della persona anziana, avviene per lo più ad un’età superiore ai 75 anni. È quasi sempre dovuta ad una caduta, molto spesso al proprio domicilio. Necessita praticamente sempre di un ricovero e di un intervento chirurgico. La prognosi dipende molto dall’età e dalla comorbidità, spesso rilevante, la quale spiega anche una mortalità del 10% osservata nel primo anno dopo frattura dell’anca. Causa in molti casi la perdita dell’autosufficienza, l’impossibilità di far ritorno al proprio domicilio e di conseguenza la necessità di una istituzionalizzazione definitiva. Una frattura spontanea è sempre l’espressione di una osteoporosi severa.
Esempi:
Tipica frattura del radio distale trattata conservativamente con gesso.
Severa forma di osteoporosi con fratture vertebrali multiple e formazione di cifosi dorsale.
Frattura del collo femorale sinistro necessitante di osteosintesi.
© Dr. P. Pancaldi, pubblicazione: 2010; aggiornato il 20.04.2010 23:17:27