Osteoporosi.ch - Clinica: Sintomi
Sintomi - Fratture - Conseguenze delle fratture
Una bassa massa ossea non comporta di per sé alcun disturbo. Così l’osteoporosi, per lo meno fin tanto che non sono subentrate delle fratture, è una condizione del tutto asintomatica. Semmai, dei dolori ossei sono piuttosto indicativi di una osteoporosi secondaria.
Il dolore in sé è dunque l’espressione di un evento acuto, oppure di una conseguenza diretta o indiretta delle fratture. Ogni dolore acuto, in particolare alla colonna lombare e alle estremità, anche in assenza di un trauma, ad un’età superiore ai 50-60 anni è sospetto di una frattura e dunque osteoporosi. A partire da questa fascia d’età il classico “colpo della strega” deve dunque far pensare anche ad una frattura vertebrale ed essere indagato di conseguenza. Inoltre, in età si osservano talvolta delle fratture spontanee anche agli arti inferiori che si manifestano con dolore e gonfiore (p.e. di una caviglia, dell’avampiede o di un ginocchio), tali da far pensare erroneamente ad un’affezione reumatica (p.e. ad un’artrite o ad una gotta) oppure al costato (causate in particolare da tosse o starnuti).
Le tipiche caratteristiche all’esame clinico (cifosi, raccorciamento del busto) sono sintomi tardivi di una osteoporosi ormai conclamata. Nella sua fase precoce, dunque in assenza di fratture, l’osteoporosi non può essere diagnosticata se non con una densitometria ossea. Anche gli esami di laboratorio e la radiologia non consentono la diagnosi precoce, sono però utili per altri motivi.
Le fratture osteoporotiche sono per definizione l’espressione di una diminuita resistenza ossea, rispettivamente di un’aumentata fragilità ossea. All’origine vi è per lo più una banale caduta o un trauma minore. A partire da un’età di 50 anni, qualsiasi frattura è dunque sospetta per un’osteoporosi fino a prova del contrario.
© Dr. P. Pancaldi, pubblicazione: 2010; aggiornato il 20.04.2010 23:20:58