Osteoporosi.ch - Densitometria ossea: DXA
Densitometria ossea DXA - Chi misurare - Rimborso - Altre tecniche
La densitometria ossea con tecnica DXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry) è ormai da diversi anni il “gold standard” per la valutazione della massa ossea. Anche se tutto lo scheletro può essere esaminato, i siti più frequentemente misurati sono la colonna lombare ed il femore prossimale (anca), su sui si basano le definizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. I risultati indicano una densità ossea “areale” (BMD, ovvero Bone Mineral Density) espressa in gr/cm2.
Densitometro DXA della nuova generazione in dotazione al Centro Osteoporosi Locarno.
Vantaggi della DXA: metodologia semplice, assolutamente non pericolosa, relativamente poco costosa, precisa (errore del 1-1.5%), con carico ionizzante molto basso, validata scientificamente per quanto riguarda la predizione del rischio di frattura, il monitoraggio del decorso e dell’efficacia della terapia farmacologica. Inoltre la misura dei siti di frattura principali ha un vantaggio rispetto p.e. alla misura di un’altra regione ossea. La densità ossea misurata con questa tecnica spiega circa 2/3 della resistenza ossea. Il carico ionizzante è molto basso e di circa 10 µSv per un esame alla colonna lombare e al collo del femore. Si pensi che l’irradiazione naturale è di circa 8 µSv/giorno, quello di una Rx del torace 60 µSv, di una mammografia 130 µSv e di una TAC del bacino di 5000 µSv.
Svantaggi: non permette una valutazione volumetrica della massa ossea, né dell’architettura ossea, né una misura selettiva dell’osso trabecolare e corticale. I risultati alla colonna lombare, soprattutto oltre i 65 anni, possono essere meno precisi principalmente per l’interferenza di alterazioni artrosiche.
Definizioni OMS: la densità ossea è espressa in deviazioni standard (SD) rispetto al valore medio del picco di massa osseo del giovane adulto (T-score). Secondo l’OMS l’osteoporosi è definita come una diminuzione della BMD di -2.5 o più SD, l’osteopenia come una diminuzione tra -1 e -2.5 SD. Valori superiori a -1.0 SD sono ritenuti normali. La BMD può essere espressa anche come deviazione rispetto ai valori medi per soggetti di pari età e sesso (Z-score). Una deviazione standard corrisponde approssimativamente al 10% della BMD. Per ogni diminuzione di una SD il rischio di frattura aumenta da 1.5 fino a 3 volte.
Esempio di un soggetto osteoporotico, con BMD diminuita di -3.7 SD rispetto al picco di massa osseo (T-score) e di -2.2 SD rispetto alla media per la sua età (Z-score)
Osservazioni importanti:
- La soglia diagnostica non corrisponde necessariamente alla soglia terapeutica.
- Le definizioni OMS di osteoporosi ed osteopenia valgono unicamente per il T-score e per le misure della BMD con DXA alla colonna lombare e al femore prossimale, al limite al radio distale, dunque non sono applicabili ad altre metodologie (p.e. all’ostosonometria).
- La BMD è un parametro molto importante ma non assoluto. L’indicazione ad una terapia farmacologica e la sua modalità sono da valutare individualmente.
© Dr. P. Pancaldi, pubblicazione 2010; aggiornato il 20.04.2010 23:41:59