Osteoporosi.ch - Attualità: Osteonecrosi nella mandibola/mascella
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Cos’è: La ostenecrosi della mascella (OsteoNecrosis of the Jaw, ONJ) è un patologia ossea caratterizzata da una necrosi ed un’infezione, con tendenza evolutiva progressiva e con scarsa tendenza alla guarigione, che tocca solitamente la mascella (7/10), meno frequentemente la mandibola (3/10) e solo occasionalmente entrambe. Anche se questa malattia è stata recentemente messa in relazione ai bisfosfonati, era già nota molto prima, p.e. negli operai nella lavorazione del fosforo bianco o nei pazienti oncologici trattati con radio- e/o chemioterapia.
Sintomi: all’inizio è asintomatica, poi con sintomi moderati e non specifici, come p.e. l’affioramento di un pezzetto d’osso dalla gengiva. In seguito con l’estensione della patologia appaiono dolori facciali, alla lingua, dolori alla deglutizione. Macroscopicamente appare una zona di osso esposto, biancastro, con spesso una secrezione purulenta o sanguinolente, talvolta anche attraverso la pelle (fistole). Microscopicamente si tratta di una infezione in genere con flora mista attorno ad un focolaio di osso necrotico, che si espande in modo concentrico. Le radiografie sottostimano spesso la patologia, che è per contro ben rappresentata dalla TAC o MRI. Contrariamente a quelli oncologici, i pazienti osteoporotici hanno solitamente delle manifestazioni meno gravi e con elevata probabilità di guarigione. Sembra in effetti che in pazienti osteoporotici la ONJ risponda meglio alla terapia conservativa e/o chirurgica poco invasiva.
Ruolo dei bisfosfonati: la patogenesi dei bisfosfonati nella ONJ non è conosciuta. Vi sono attualmente varie ipotesi per cui non si vuole entrare in merito in questo momento. Vi è solitamente una latenza di 3-4 anni tra l’inizio dei bisfosfonati a la ONJ nei pazienti osteoporotici, molto più breve, solitamente di un solo anno nei pazienti oncologici. Non è oggi noto se i preparati endovenosi (Ibandronato, Zoledronato) comportino un aumentato rischio rispetto ai preparati perorali.
Frequenza: l’esatta incidenza della ONJ non è attualmente nota. In pazienti oncologici la frequenza è relativamente elevata (fino a 10% dei casi), occorre tuttavia dire che in oncologia sono utilizzate dosi di bisfosfonati anche più di 10 volte superiori a quelle usate nell’osteoporosi. Nei pazienti osteoporotici trattati con bisfosfonati una ONJ rappresenta dunque un evento molto raro, con incidenza stimata tra 1:1’000 e 1:100’000. In effetti, sull’insieme dei casi di ONJ, i pazienti osteoporotici sono solo il 3-4%.
Fattori di rischio: i fattori di rischio oggi noti e derivati unicamente dall’osservazione di ONJ in pazienti oncologici sono i seguenti:
- Patologia odontoiatrica o interventi dentali
- Terapia con steroidi
- Malattie ematologiche, in particolare mieloma multiplo
- Trattamento immunosoppressivo o immunodeficienza
- Diabete mellito
- Alcol,fumo
Consigli e raccomandazioni valevoli per pazienti osteoporotici:
1) All’inizio della terapia di bisfosfonati: una visita dentistica è senz’altro consigliata se vi sono dei disturbi nella cavità orale oppure se sono presenti dei fattori di rischio indicati sopra. È inoltre necessario mantenere una buona igiene orale e seguire regolari controlli odontoiatrici. Se fossero necessari degli interventi invasivi come estrazioni o impianti dentari è consigliabile, se possibile, eseguirli prima di iniziare il bisfosfonato.
2) Durante la terapia di bisfosfonati: si raccomanda il trattamento di qualsiasi infezione della cavità boccale. Eventuali interventi ai denti, come impianti o estrazioni, non sono controindicati ma sono nel limite del possibile da limitare allo stretto indispensabile, soprattutto dopo 2-3 anni di terapia. Se tali interventi sono necessari è raccomandata una preparazione iniziale ed una profilassi antibiotica, così come regolari controlli dal dentista fino a guarigione completa. Anche se può sembrare ragionevole interrompere la terapia ,non esiste alcuna evidenza che sia d’utilità la sospensione il bisfosfonato.
3) In caso di sospetto: in caso di ONJ o sospetta tale il paziente de’essere indirizzato al suo dentista, ad uno specialista ORL o ad un chirurgo maxillo-facciale. La terapia di bisfosfonati va in questo caso sospesa.
© Dr. P. Pancaldi, pubblicazione: 2010; aggiornato il 25.04.2010 21:43:21