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Si tratta di un procedimento d’iniezione di cemento acrilico in una vertebra fratturata (vertebroplastica). Può essere combinato ad un’espansione del corpo vertebrale con un palloncino, ciò che ristabilisce, almeno parzialmente, la forma originale della vertebra (vertebrocifoplastica). Questa procedura necessita di una breve narcosi e solitamente di una corta ospedalizzazione di 1-2 giorni. I vantaggi sono una scomparsa solitamente immediata dei dolori e una stabilizzazione della vertebra fratturata. Gli svantaggi sono principalmente legati alla possibilità di frattura nei segmenti vertebrali adiacenti. Recentemente alcuni studi hanno messo in dubbio la reale utilità di questa tecnica. L’esperienza personale, maturata ormai su numerosi anni, è tuttavia quella di un’efficacia straordinaria, tuttavia legata a delle indicazioni scelte e limitate ad una cerchia ristretta di pazienti. In pratica una vertebro(cifo)plastica può essere presa in considerazione in caso di dolori vertebrali non altrimenti controllabili dopo 1-2 mesi dalla frattura vertebrale. Non vi è attualmente un chiaro consenso riguardo al momento in cui tale intervento dev’essere proposto. Esistono anche delle controindicazioni che occorre conoscere, come p.e. un’instabilità del muro posteriore o un collasso vertebrale totale (vertebra plana). Le complicazioni sono relativamente poche (5-7%) e sono rappresentate da ematomi, infezioni locali o sistemiche, estravasato di cemento al di fuori del corpo vertebrale o alle embolie di cemento e da compressioni radicolari o midollari. Si tratta dunque in ogni caso di una tecnica che necessita di un operatore esperto e della possibilità di una terapia chirurgica veloce di eventuali complicazioni. Di sicuro non si tratta di una terapia da impiegare su larga scala, ma limitata a casi scelti.
In conclusione si tratta di una procedimento terapeutico efficace, limitato tuttavia ad un numero ristretto di pazienti, che necessita un operatore esperto ed un centro attrezzato adeguatamente.
Anche questa tecnica è contemplata nelle disposizioni dell’Ordinanza Federale sulle Prestazioni (OPRE), che vincola l’obbligo di rimborso da parte dell’assicurazione malattia di base alle seguenti condizioni:
frattura vertebrale fresca e dolorosa che non risponde ad una terapia analgesica e che presenta una deformazione che dev’essere corretta.
Indicazioni secondo raccomandazione della Società Svizzera di Chirurgia Spinale
L’operatore deve possedere un certificato di capacità della Società Svizzera di Chirurgia Spinale, di Ortopedia o di Neurochirurgia.
Ogni intervento è protocollato in un registro e valutato dalla Clinica di Cirurgia Ortpedica dell’Università di Berna
Tecnica di vertebro- e cifoplastica:
1) Introduzione dell’ago nella vertebra
2) Eventuale ristabilimento della forma vertebrale con palloncino (cifoplastica)
3) Iniezione di cemento
4) Risultato finale
Esempio di vertebrocifoplastica con eccellente risultato finale.
© Dr. P. Pancaldi, pubblicazione: 2010; aggiornato il 25.04.2010 21:43:28